Perché alla fine aveva ragione Montanelli e gli anticorpi a Berlusconi li possedevamo. Erano disseminati per il Paese, divisi e sparsi ma attivi. L’attenzione ai valori della Costituzione, ai principi che la ispirano. La protesta accesa contro ogni attacco alla scuola pubblica, contro la vendita e la gestione privata dei beni culturali, contro la privatizzazione del servizio idrico, contro la dismissione del servizio sanitario pubblico… Non c’era azione di Berlusconi che non trovasse piazze infiammate, richiami alla Resistenza, alla necessità dell’impegno civile.
Renzi ha attraversato queste barricate come una lama bollente il burro.
Perché Berlusconi vinceva con lo spauracchio del comunismo. Renzi con quello del populismo, degli estremismi: abboccano tutti, alcuni in buona fede e convinti di salvare l’Italia dal fascismo, mentre consegnano le chiavi della Costituzione.

Perché se non votiamo Renzi vincono i 5Stelle, vince la Lega, proprio come prima sennò vincevano i comunisti.

Perchè non c’è cosa peggiore che perdere dicendo di aver vinto.
Perché la Buona Scuola, l’articolo 18, i ricatti referendari che tengono il Paese sotto sequestro, il Pacchetto Sicurezza, il SalvaBanche, la riforma elettorale, gli esuberi ‘inevitabili’ e che non ci si può fare niente, le riforme fermate dalla Corte Costituzionale, l’attacco al Tar…
Perché Renzi ha fatto gran parte delle cose che Berlusconi avrebbe fatto se non fosse stato fermato. Renzi é un Berlusconi compiuto.
Perché un popolo di ex comunisti ( e di presunti ancora tali) crede che appoggiare Renzi sia una forma di espiazione per dimostrare di saper stare al Governo, di non essere solo dei SignorNò. Perché questi storici rappresentanti delle vecchie ed epiche sezioni PCI sono l’alibi dei giovani rampanti cresciuti a pane e Mediaset, con lo stesso immaginario culturale dei berlusconiani. Solo non vanno a mignotte e, se ci vanno, non lo postano orgogliosamente sui social. Tutti vinti dall’idea che abbiamo perso e questo sia il miglior mondo possibile, occorre governarlo e questo è tutto.
Perché c’è un neoliberismo di sinistra e ha conquistato l’Italia.
Perché il popolo che si sollevava a Berlusconi ora è coinvolto nelle Buone Prassi, nell’accoglienza dei migranti, nelle formali battaglie antimafia e finalmente ha voce e crede questo basti. Nonostante la riapertura dei Cie, gli accordi inaccettabili con la Libia, l’assenza di qualunque vera lotta all’evasione e al riciclaggio… Nonostante queste e mille altre evidenti ragioni, una grande fetta della società civile crede di star migliorando il Paese. O vuole crederlo o vuole farlo credere.
Perché gran parte del mondo del Terzo Settore si è messo in silenzio. Quando si smette di chiedere un Paese più giusto, diventa giusto il Paese per cui lavoriamo noi…che però siamo buoni,sensibili e accoglienti.
Perché l’Italia non è stata nei fatti così fascista neanche sotto Berlusconi.
Perché noi siamo di Sinistra, cavolo, anche se facciamo cose di Destra. Meglio che le facciamo noi, che sappiamo farle rispettando gli altri.
Perché Renzi ha vinto con l’idea che non ci sia alternativa a lui. Perché essere comunista significava credere che esistesse alternativa al sistema di sfruttamento.

Perché adesso è sufficiente stare lì a governare il sistema, a qualunque costo, a qualunque alleanza.
Perché si stava davvero meglio quando si stava peggio. Almeno lo sapevamo. L’organismo è intelligente: quando sa di star male sviluppa gli anticorpi.

*Perché, dopo la costruzione di una legge elettorale che lascia l’Italia all’incontrollabilità e alle fazioni, rivela, ancora una volta, di essere uomo incapace di vivere le Istituzioni. Un uomo assolutamente privo di responsabilità. La sua lettura, ovviamente capziosa e parziale, dell’ecatombe elettorale rimette le responsabilità ad una sorta di “forza” che governa le menti e le indirizza verso gli estremismi. Omette di dire che questa forza è il suo orientamento convintamente neoliberista. Il suo atteggiamento autoreferenziale. Il suo partito personale sonoramente bocciato dagli storici elettori della sinistra.

Perché lascia, ancora una volta, per non lasciare, ma fare da paciere di una guerra da lui provocata, condotta, persa.

Perché le sue dimissioni sono farlocche almeno come le sue feste dell’Unità.

Perché devasta  qualunque scenario non lo preveda come protagonista e collabora, di fatto, all’ulteriore parcellizzazione di quel po’ di sinistra rimasta in Italia.

Perché mette all’angolo Mattarella, quasi fosse il responsabile di quanto accaduto, per potergli poi imputare di aver dato l’Italia a degli estremisti.

Perché l’uomo Renzi è pessimo. Ma il politico è molto peggio.

Il Furibondo

*aggiornato al 5 marzo ore 19.00 

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