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L’accordo sulla legge elettorale,fatto e saltato, ha rivelato una cosa semplicissima: il Parlamento serve solo a ratificare o bocciare quanto viene deciso fuori dal Parlamento. Dei poco fantastici 4 che decidono le sorti e gli equilibri del Paese, nessuno siede né alla Camera né al Senato. Due di loro risultano non essere mai stati candidati o eletti ai più alti luoghi della democrazia italiana.

Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini fanno e disfano il destino dell’Italia senza trovarsi nel luogo che, secondo la Costituzione, dovrebbe essere la casa dell’elaborazione politica e del confronto democratico. Il caso italiano è unico, anche a cercare in quelli angoli del mondo che spesso associamo all’assenza di libertà e di diritti.

Come si costruisce un modello simile? A parte l’evidente ruolo dei social, con i profili Facebook e Twitter assurti ormai al ruolo di laboratorio politico, la ricetta è semplice: imporre al Parlamento di abdicare a se stesso. Sono sufficienti un ventennio berlusconiano e un circa-biennio renziano a colpi di decreti-legge e richieste di fiducia. Giocano il loro ruolo le liste bloccate e l’unica necessità, per il cittadino, di indicare un simbolo. A furia di servire e basta da appoggio al Governo, il Parlamento non serve più a nulla.

Si obietterà che i 4 rappresentano, però, altrettanti partiti. Altra evidenza: da strumenti della politica, i partiti diventano Motivo della politica.

Ciò che il terrorismo ( quello rosso e quello nero) ha provato a imporre, si è realizzato quasi senza colpo ferire: decidere, fuori dal Parlamento, l’agenda del Paese e stabilire le linee di indirizzo della politica e del governo.

Ulteriore suggestione che va ad aggravare il quadro: voce più ascoltata in questo frangente quella del Presidente della Repubblica emerito. Anche lui, fuori dai giochi, detta il gioco.

Non ci resta, per capire dove andremo, che aggiornarci sulle pagine social. Dei quattro, tre sono molto più attivi: Renzi, Grillo e Salvini. Per la politica italiana, il peggior cyberbullismo possibile. Il quarto, Berlusconi, ha già avuto modo di bullizzare abbastanza l’Italia.

Il Furibondo

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