Abbiamo toccato marefermo
sotto un tempo elettorale.
Siamo esseri umani
nei giorni che non conviene esserlo.
Lo sapevamo già,
la lezione è vecchia,
l’abbiamo ripassata nelle carceri di Libia.
Dove ci avete venduti,
un ministro fa.
Non si diventa disumani
in una volta sola,
accordo per accordo,
governo per governo
ci si spinge più in là.
Non fosse andata così,
oggi dalle spiagge libiche
non ci spingerebbero a mazzi
per battere cassa.
Noi siamo merce,
valiamo il prezzo che ci date.
Arriveremo in un porto, arriveremo
qualunque sia, chiuso o aperto,
arriveremo dopo aver perso
pazienza speranza giorni.
Li recupereremo, in qualche modo,
a poco a poco.
L’umanità che avete persa,
voi, a chi la chiederete?
E quando? E dove? Non lo sapete.
Non è così profondo
il Mediterraneo,
quanto l’abisso in cui vi siete cacciati.
Per noi il mare si muove,
siete voi i respinti,
siete voi in un tempo contro natura.