C’era una volta la famiglia Frank:

irregolari, clandestini,inumani per legge.

Ci fu chi li aiutò a nascondersi e fu arrestato per favoreggiamento.

Ci fu chi li denunciò, assicurandoli alla giustizia del campo.

“Ho solo obbedito alla legge” avrebbe detto il giustiziere un giorno davanti a un’altra giustizia.

Ma si può obbedire alla legge, se la legge va contro coscienza?
C’era una volta un piccolo posto felice dovevivevano insiemenativi e stranieri,

bianchi e neri (persino), gente conle carte a posto e esseri senza parte né carte

scampati per caso, e per amore d’altra gente, all’agonia di un barcone.

Per tanto tempo era stato un piccolo paese spaesato, da dove si partiva per non tornare più.

Lo popolavano ora residenti e immigrati,come ci fosse una sola razza umana in tutta la terra

e fosse quello un bel modo(mondo) possibile per ridare vita ai piccoli posti altrimenti spaesati.

La legge mise al bando gli stranieri: irregolari, clandestini, inumani.

Ci fu chi li aiutò a restare e fu arrestato per favoreggiamento.

Ci fu chi li perseguitò ed ebbe molti like su twitter e facebook.
C’era una volta la famiglia Frank.

Poi rimase solo un padre che

brandiva al mondo il diario infranto di una ragazzina

E l’illusione del “mai più”.

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