Il peso di un padre è piuma, è piombo
è un regalo, è un fardello
il peso di un padre è la soglia di casa, è l’esilio
è il giorno che ti accompagnò a scuola, il giorno che non ti aspettò fuori.
Il peso di un padre è giusto, è iniquo,
il peso di un padre è l’umanità smisurata riassunta in un corpo,
non è niente in una misura cautelare,
il peso di un padre è la patria, è il confino
è l’estate jonica, piena di luce, cicale e mare,
è libertà ristretta, carta che aspetta un timbro.
Il peso di un padre è un paese fiorito di gente,
è un paese svuotato a forza di legge.
Il peso di un padre è tutti i popoli insieme,
è un presidio armato alla frontiera,
il peso di un padre lo carichi in spalla,
per fuggire dalla città in fiamme.
Il peso di un padre lo prendi in braccio
per tornare alla città bruciata,
è il muro che cade, la pietra che riedifica.
Il peso di un padre è giustizia,
il peso di un padre è sempre il peso di Anchise,
chi lo regge conduce con sé il tempo che è stato
con il tempo che verrà,
è l’umanità che salva se stessa,
chi lo porta mantiene sempre la terra promessa
anche quando la chiamano terra perduta.
n.b. Il peso di Anchise è il titolo di un libro di Walter Mauro del 1997 sul rapporto padre figlio in letteratura.