12510814_10208618018877626_1585313969_oQuella alla migrazione è una delle attitudini primordiali dell’uomo. Non solo per stretta necessità, ma anche per quell’insito bisogno (culturale?) di scoprire mondi nuovi, per rendersi conto in fondo che meglio di casa propria non c’è niente. Chiamasi ulissismo. In molti lo sanno già prima di partire che sarebbe il caso di trovare un futuro a pochi chilometri dal luogo natio. Chiamasi Marcinelle. Ma tant’è a un certo punto le migrazioni sembrano inarrestabili, con buona pace dei Salvini di turno. Perché quando le migrazioni si configurano come veri e propri esodi a essere chiamato in causa è il sistema globale, la cui comprensione necessità riflessioni al medesimo livello. La mappa del mese si sofferma sull’esodo inteso come movimento multiforme: il flusso interno Sud-Nord dei giovani laureati (fuga dei cervelli o neocolonialismo?), le migrazioni forzate verso la Fortezza Europa, i meccanismi perversi che smobilitano la scuola costringendo a traslocare e scontentando tutti. In ultima analisi è la categoria dello straniero a essere indagata, in cui nostro malgrado ci ritroviamo sempre più spesso.

LA MAPPA DEL MESE:

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