gorino

  •  – di Saverio Pazzano –

 

Cristo si è fermato a Gorino, cioè alle sue porte, per via delle barricate. Non il Cristo-nostro-fratello-che-avete-respinto, con quel senso di pietà religiosa che ha smesso di richiamare le Istituzioni e la Chiesa ai propri doveri. Quel Cristo-nostro-fratello che può ispirare azioni benemerite, così come le idee dei peggiori e balordi conservatori  dei sani valori italiani. Piuttosto il Cristo falegname e amico di pescatori, un tipo che a Gorino avrebbero dovuto capire bene, un tipo che in Italia ancora esiste ma si è votato al culto della sicurezza, della seconda casa, delle rate, dei tronisti come modello sociale.

Quelle barricate erano pareti riflettenti e ci si è specchiata l’Italia che siamo diventati. L’Italia in cui il Questore può dire “ Non sono miei concittadini” e il Premier in cerca di consenso pre-referendum “ Difficile da giudicare, popolazione stanca”. L’Italia in cui il mito della globalizzazione vale solo se stiamo da questo lato della tastiera ad acquistare on line sotto costo, ma per il resto “ Prima gli itaGliani! ”. La stessa Italia votata al fascismo del consumo che Pasolini aveva benissimo descritta e che è qui compiuta.

Specchiarsi in quelle barricate significa osservare nitidamente il fascismo, riconoscibile proprio perché si proclama “non razzista, ma…”, inevitabile introduzione di ogni manifesto razziale. C’è da credere che la vicenda di Gorino non resterà un fatto isolato, ma farà scuola. Eppure, nella sua realtà di prima-volta, conserva tutto il suo significato pericoloso: il culto della sicurezza privata che prevarica il diritto alla vita. L’idea di un territorio che si autodetermina ha qui abdicato ai diritti umani, per ritrovarsi nel calore piccolo borghese di un barbecue.

Sono certo che anche gli abitanti di Gorino si saranno commossi davanti alle immagini dei disastri del mare o ai volti dei bambini tratti in salvo. Così come si saranno commossi gli elettori leghisti, forse anche i neri di Casa Pound… Ma quella commozione non ci riguarda mai direttamente, non ci tocca la corteccia del cuore: è una commozione posticcia, il tempo di un lungo zapping. Purché non venga a casa nostra, a dirci come siamo diventati. L’ospitalità si impara a tavola, in strada, in mezzo alla gente, non certo nell’eleganza standard delle villette a schiera o con il culo davanti alla TV. Neanche nel bisogno indotto di un benessere estetico, spicciolo e cafone (depilazione-SUV-risvoltino), che invade le periferie e diventa l’ambizione dei nuovi poveri.  Il riconoscimento stesso di un’EmergenzaMigranti, mantenendo e gestendo come emergenza perenne quello che è un fenomeno ormai consolidato, va nella direzione di ampliare e incentivare queste reazioni violente e fasciste, in ogni periferia d’Italia.

Cristo, fermatosi alle porte di Gorino, è tornato indietro. Non sono pescatori quelli che non conoscono il dovere dell’accoglienza, che si impara prima di tutto in mare. Sono solo gente che guadagna con la pesca, e basta. Sono solo gente come altri milioni di italiani: concentrati a mendicare quel che mai potranno avere: tutto per loro stessi, tutto soltanto per loro stessi.

Sono però d’accordo quando dicono “ Bisogna aiutarli a casa loro! ”. Inviamo a Gorino dei libri e molti maestri, per raccontare l’Italia migrante che siamo stati e siamo ancora, per spiegare con pazienza cosa significhi Umanità. Aiutiamoli a casa loro, questi milioni di italiani, prima che si ritrovino troppo brutti e troppo fascisti.

2 Commenti

  1. Condivido ogni singola parola. Solo una precisiazione: i fatti di Gorino dimostrano inequivocabilmente che 2000 anni di cristianesimo hanno funzionato benissimo. (Non è ironico.)

  2. I fatti di Gorino a me non hanno affatto sorpreso. al di la dello specifico, se fosse giustificato, se non si potesse essere più umani con un gruppetto di donne e bambini, io ricordo quanto è successo a Roma a Tor Tre Teste e a Torrespaccata, quartieroni già malmessi di loro dove il comune ha piazzato un gruppo di emigranti (non so a che titolo lo fossero) . Insomma, a disagio hanno aggiunto disagio e i residenti a un certo punto sono partiti pe la tangente e magari pure un po’ esagerato sentendosi a mio avviso giustamente cornuti e mazziati .

    E poi l’ha detto anche il Papa…………..accoglienza si, ma fino a dove si riesce a garantire un minimo di dignità umana mentre la SX è da sempre più papista del Papa, o almeno fino a quando di mezzo ci sono gli affari delle ccop .

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