La carne umana bruciata  – perché è di questo che stiamo parlando –  è una madeleine che ricorda la legge che produsse la clandestinità e tutti i governi e tutti i partiti e tutte le brave persone che oggi si cospargono il capo -con la cenere della carne umana bruciata, perché di questo parliamo- senza aver fatto nulla perché esseri umani smettessero di essere clandestini per legge.

La carne umana bruciata  – perché è di questo che stiamo parlando- è una madeleine che ricorda chi ha riaperto i Cie, chi ha fatto visita alle tendopoli e ha rilasciato interviste e si è fatto fotografare davanti a quell’abominio che presto avrebbe visto la fine. Quel presto dura da vent’anni e quella carne umana bruciata è stata utile alle campagne elettorali di molti e di ogni partito.

La carne umana bruciata -perché è di questo che stiamo parlando- è una madeleine che riporta Auschwitz e Birkenau, anche se dicono che ora è diverso, che ora le leggi mettono ordine. I roghi non sono mai a norma di legge, ma da ogni tempo, in ogni tempo, la gente che finisce al rogo ci va per effetto delle leggi.

La carne umana bruciata -perchè questo è il fatto- non odora solo del malanimo dei razzisti di oggi e del decreto che manda in strada gli esseri umani, ma anche dell’ignavia di quei comuni cittadini che, per evitare il meno peggio, hanno lasciato che il peggio si facesse strada e che legge su legge, tutte le leggi, tutte le visite istituzionali, tutti i tavoli tecnici girassero intorno a quella Bossi Fini di cui l’umanità non si vergognerà mai abbastanza.

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