Chi siamo

brancaleoneStretti in un angolo di mondo, messi alle corde dal furto sistematico del futuro e martellati dalla precarietà del presente, non ci resta che urlare. Furibondi. Frementi di rabbia, furiosi, pieni di sdegno e disprezzo per chi non vede, non sente e non parla, per chi agisce ad ogni costo in nome del proprio tornaconto, ma soprattutto per chi nonostante tutto ciò pretende pure di avere ancora una dignità, una morale e un’etica elevate, un fine nobile. Volando più basso, è il caso di ricorrere a un vecchio adagio che recita più o meno così: ci pisciano addosso e ci dicono di star buoni che è soltanto pioggia. Non è più il tempo di star fermi e zitti.

Ecco da dove salta fuori l’idea di un blog-rivista, con cadenza periodica incerta, umore fluttuante, forze altalenanti, fatta di passioni e sorrisi, rabbia e amore. Siamo ilfuribondo.it e vogliamo essere uno spazio di riflessione, un luogo di analisi e confronto o anche solo un micromondo digitale in cui dare sfogo collettivamente ad ansie e frustrazioni, con il sogno-obiettivo di costruire una rivista a sfondo culturale in grado di immaginare e contribuire a realizzare un’alternativa possibile. Ci accontenteremo anche di meno, e cioè uno strumento in grado di mettere insieme concretamente chi la pensa come noi, guardando al mondo con un punto di vista meridiano

Nel nome che ci siamo dati ci sono almeno due suggestioni. La prima richiama una filastrocca un filo blasfema che sa di spensierata adolescenza (che non sveleremo…). La seconda è roba molto più seria (ma più semplice da intuire),outfit verde oliva e barbe da hipster d’altri tempi, furibondi anche loro, uno in particolare… Eppure nell’esser furiosi c’è un qualcosa di deleterio, lo intuiamo, un desiderio di distruzione fine a se stesso, il pericolo di urla sterili. Orfani di ideologie, movimenti, riferimenti, rotte e tutto l’armamentario del secolo passato, non ci resta che correre questo rischio. Al limite ululeremo alla luna senza costrutto, ma non si sa mai che da questa rivista possa saltar fuori qualcosa di fecondo.