Filastrocca per tempi speciali
Escon fuori solo i cani.
Dentro restano i bambini, papà, mamme ed i nonnini.
Se all’aperto vuoi camminare, la polizia ti può arrestare.
E mentre mostri scontrini e giustificazioni,
da verande di lusso ti insultano i guardoni.
Senza tener conto che dove abiti tu
l’unica camera affaccia su un muro e nulla più.
Filastrocca per l’emergenza
fuori corre la pestilenza,
è uscita fuori dai libri di storia
vendicandosi di chi non ha memoria.
Di chi dimentica che niente è garantito,
che il destino del singolo è connesso con l’infinito,
con piante animali cieli stesi per la via
coi propri simili diversi per geografia.
I divieti hanno giuste ragioni
ma non impongono di non essere buoni.
La necessità è di salvarci a vicenda,
non di sfruttarla per farci la guerra.
Perché in tal caso chi vincerà
sarà il capopopolo che più dividerà.
E con la scusa della legge contro la pandemia
prepara il cappio alla democrazia.
Filastrocca delle contraddizioni.
A chi ha un dentro è bandito il fuori.
E a chi fuori ci sta da sempre
è bandito doppiamente.
Se trovarsi per strada è diventato un reato,
viverci ora è soprattutto sbagliato
e la soluzione, come sempre, si sa
non sarà mai un tetto per i clochard.
Al più in Facebook visione
una cliccata elargizione
per soddisfare la vanità
delle solite dame di carità.
Filastrocca del tempo perso.
Chi aspetta domani perde se stesso,
chi non aspetta viene fermato
chi corre troppo viene multato.
E mentre incombono coprifuoco e incubi veri,
tornan di moda sceriffi e guerrieri
che in Rolex, doppiopetto e fascia tricolore
urlano ordine manette e restrizione.
Con tanto di plauso del pubblico odiante
che invoca la forca per l’umanità (de)ambulante.
E mentre Fra Cristoforo è delegittimato,
don Abbondio si fa forte dell’Innominato
contro chi, anziano o madre con bambino,
osa fare capolino
reo per un giorno su una strada deserta
di non indossare una maschera, di respirare l’aria aperta.
Di ricordare un po’ di libertà
a chi è in cerca di celebrità.
E tra una diretta social e
una caccia alle streghe
nutre la pancia di questo povero paese.
Filastrocca dell’amarezza,
la democrazia è in ginocchio
l’umanità (si) è persa.
La vignetta in copertina è di Giuseppe Romeo