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Diciamo tra vent’anni, fossero pure trenta o cinquanta.

Tornerete alle foto dei cuccioli d’uomo. Direte Com’è stato, chi era lei, chi era lui? I salvati dal mare che dite Nostro, per averlo studiato, ma senza conoscerlo. Il mare è di chi lo attraversa. Noi lo abbiamo tagliato da parte a parte, da costa a costa in una culla bagnarola.

Siamo venuti a conoscere il Faraone, a vederlo in viso. Il Faraone che ci ruba acqua, terra, pietre, ed ogni cosa dia profitto contro la donna, contro l’uomo. Siamo arrivati, sottratti all’eccidio dei primogeniti, dei secondo e terzo geniti, dei geniti tutti nel vostro ContinenteMiniera. Il Continente da cui avete preso ogni cosa. Un Continente contiene: il nostro respinge, sputa via.

Siamo adottati dal Faraone stesso, parliamo la sua lingua, corrotti dal suo denaro, sedotti dal suo modello. Ma siamo diversi, dovete ricordarlo. Verrà un giorno in cui reclameremo libertà e giustizia, anche in vostro nome. Sarà dopo le piaghe, una-due-tre-quattro-cinque-sei-sette, annunciate dai telegiornali, dette in tv e su facebook in un orario a voi comodo. Non ci crederete. Direte Chi è quella donna, quell’uomo che balbetta nella nostra lingua di FortezzaEuropa? Non credete oggi, non crederete tra venti, trenta o cinquant’anni. Ma tornerete alle foto degli sbarchi e penserete a quel neonato salvato dal Mediteranneo, che tiene gli occhi chiusi e sorride, perché vede gli angeli e il futuro e sa già tutto.

Sa che ci sarà il giorno che ci inseguirete di nuovo fino alla costa, per cacciarci via. Si aprirà il Mediterraneo, due pareti d’acqua e un corridoio in mezzo. Lo correremo, indietro fino al punto in cui l’umanità è nata. Per riportare anche voi in salvo. Capirete allora quel che ha già detto ogni Dio, ogni Gesù, ogni profeta, ogni Marx? Che il profitto non distingue tra chi lo possiede e chi ne è posseduto. Imparerete la lezione già detta, già ripetuta? Ci inseguirete ancora, fino al mare. Si aprirà il Mediterraneo per farci passare. Diremo Venite anche voi. A vedere dove avete scavato, dove avete predato. A vedere la terra svuotata, come orbite senza occhi. Il Faraone vede, ma non impara mai.

L’avete già guardata, cento e cento volte, su internet, sui giornali. Verrà un giorno che l’oppressione sarà troppa anche per voi. Che i poveri smetteranno di fare guerra ai poveri, che il capitale sarà inchiodato davanti alle proprie colpe. È una profezia sbagliata questa? Pregate non lo sia.

Che il Mediterraneo si apra e consenta di tornare indietro, fino all’inizio della storia, per iniziare tutto ancora e lasciare tutto come doveva, senza violenza, senza sopraffazione. Quel giorno parleremo in favore del nostro popolo, che siete anche voi. Mettete che il Mediterraneo si apra davvero, vi chiameremo per mettervi in salvo. Verrete anche voi a vedere quel che avete fatto in case lontane?

Poi torneremo insieme ad abitare ogni luogo, ogni posto. Si aprirà il mare, si apriranno i muri e le frontiere. Imparerete allora la lezione? Che ogni Terra è Promessa, se sai mantenerla. Che ogni terra è casa, per tutti.

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