no-no

di Stefano Rodotà*

È persino imbarazzante, per la pochezza dei contenuti e del linguaggio, leggere il testo al quale è stato consegnato il compito impegnativo di riscrivere ben quarantatré articoli della Costituzione. L’intenzione dichiarata è quella di semplificare le dinamiche costituzionali, in particolare il procedimento legislativo. Ma per liberarsi dal tanto deprecato bicameralismo paritario si è approdati invece a un bicameralismo che generosamente potrebbe esser detto pasticciato. Neppure gli studiosi più esperti sono riusciti a dare una lettura univoca del numero delle nuove e diverse procedure di approvazione delle leggi. Ma l’attenzione critica si è giustamente rivolta anche alla composizione del nuovo Senato, che sembra essere stata concepita per renderne quanto mai arduo, e per certi versi impossibile, il funzionamento. Il compito affidato ai nuovi senatori, infatti, è assai difficile da conciliare con il loro primario compito istituzionale. Si tratta, infatti, di consiglieri regionali e sindaci. E proprio il ruolo assunto in particolare dai sindaci nell’ultimo periodo, divenuti determinanti per il rapporto tra cittadini e istituzioni, rende inaccettabile o concretamente impossibile una loro presenza attiva e informata come senatori. Non potendo svolgere una vera e incisiva funzione istituzionale, i nuovi senatori frequenteranno Palazzo Madama come una sorta di dopolavoro?

 

*il presente testo é una riflessione pubblica di Stefano Rodotà, rintracciabile su diversi siti e blog. Noi la condividiamo. 

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